Pubblicato il 05 June 2025
Esempio bolletta Enel con fotovoltaico: come leggerla e cosa aspettarsi nel 2025

Installare un impianto fotovoltaico è una delle scelte più intelligenti che puoi fare oggi per risparmiare sulla bolletta elettrica e ridurre il tuo impatto ambientale. Ma, come spesso accade quando si introduce una tecnologia nella propria vita quotidiana, emergono anche dei dubbi.
Uno dei più frequenti è: "Perché continuo a ricevere la bolletta anche dopo aver installato il fotovoltaico?". E soprattutto: "Come si legge una bolletta con un impianto fotovoltaico attivo?".
In questo articolo risponderemo a queste domande attraverso un esempio reale, aggiornato al 2025. Vedremo insieme come interpretare correttamente le voci della bolletta, cosa si paga comunque, quanto si può risparmiare davvero e come funziona il meccanismo dei rimborsi tramite il GSE.
Perché si riceve ancora la bolletta con il fotovoltaico?
Molte persone si aspettano che, una volta installato l'impianto fotovoltaico, la bolletta sparisca completamente. In realtà non è così, e non si tratta di un malfunzionamento o di una truffa. Anche con un impianto ben dimensionato e funzionante, continuerai a ricevere una bolletta elettrica, sebbene più leggera.
Il motivo è semplice: la maggior parte degli impianti domestici rimane connessa alla rete elettrica nazionale. Questo significa che, nei momenti in cui il tuo impianto non produce abbastanza energia (ad esempio di notte o durante giornate particolarmente nuvolose), la tua abitazione continua ad assorbire elettricità dalla rete. Di conseguenza, pagherai una quota proporzionata a quella energia prelevata.
Inoltre, anche in assenza di consumi, ci sono costi fissi legati alla gestione del contatore, al trasporto dell'energia e ad altri oneri di sistema, che vengono applicati a tutti gli utenti, con o senza fotovoltaico.
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Registrati su KTSCom'è fatta una bolletta Enel con fotovoltaico attivo?
Una bolletta Enel per un utente con impianto fotovoltaico si presenta in modo molto simile a quella di chi non ha l'impianto, ma con alcune differenze sostanziali nei dati.
Le voci principali sono:
Energia prelevata dalla rete: è la quantità di energia che non sei riuscito a coprire con la produzione solare, e che quindi hai prelevato dal sistema elettrico nazionale. Questa parte si paga normalmente, al costo stabilito dal contratto.
Costi fissi: indipendentemente dai tuoi consumi, paghi quote fisse per il trasporto dell'energia, la gestione del contatore e gli oneri di sistema.
IVA e imposte: si applicano sul totale della bolletta.
Quello che non vedi direttamente in bolletta è la quota di energia che hai prodotto e autoconsumato, così come l'energia che hai immesso in rete. Per conoscere questi dati, devi consultare altri strumenti, come l'app dell'inverter, il portale del GSE o il monitoraggio del tuo impianto.
Facciamo un esempio semplificato: se il tuo impianto ha prodotto 250 kWh in un mese, potresti averne autoconsumati 130, e immessi in rete 120. Se in quello stesso mese hai prelevato 100 kWh dalla rete, la bolletta si baserà su questi 100 kWh più i costi fissi.

Come funziona il rimborso per l'energia immessa in rete?
Fino al 2024, chi possedeva un impianto fotovoltaico domestico poteva accedere al meccanismo dello Scambio sul Posto (SSP), gestito dal GSE, che permetteva di ricevere un rimborso per l'energia immessa in rete e non autoconsumata. Tuttavia, a partire dal 2025, questo meccanismo è stato sostituito ufficialmente dal Ritiro Dedicato (RID).
Il Ritiro Dedicato è ora la modalità principale con cui il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) ritira e valorizza l’energia elettrica prodotta in eccesso dagli impianti fotovoltaici. Non si tratta più di un meccanismo di compensazione tra consumi e immissioni, ma di una vendita diretta dell’energia al GSE, che paga ogni kWh immesso secondo un prezzo stabilito mensilmente.
Nel 2025, il valore medio riconosciuto per ogni kWh immesso in rete tramite RID si aggira intorno a 0,13 €/kWh, ma può variare in base al mercato. I compensi vengono erogati tramite bonifico bancario direttamente dal GSE e non compaiono in bolletta, ma sono visibili sul portale GSE associato al proprio impianto.
Quindi, se in un mese hai immesso 120 kWh, potresti ricevere circa 15-16 euro di compenso, che verranno accreditati alcuni mesi dopo. Questo sistema è in fase di transizione: anche gli impianti che in precedenza avevano aderito allo Scambio sul Posto verranno progressivamente convertiti al Ritiro Dedicato.

È possibile azzerare la bolletta?
In teoria sì, ma nella pratica è molto difficile. Per azzerare del tutto la bolletta, dovresti:
Produrre esattamente l'energia che consumi, ogni giorno, senza sprechi e senza carenze
Usare l'energia solo quando il sole la sta producendo (es. accendere gli elettrodomestici solo di giorno)
Avere un sistema di accumulo che ti permetta di utilizzare di notte l'energia prodotta di giorno
Anche in queste condizioni, resteranno comunque i costi fissi, che non dipendono dal tuo consumo.
Detto questo, un impianto ben progettato e ben gestito può portare a ridurre la bolletta del 60-80%, e in alcuni mesi arrivare a pagare meno di 20 euro. Non male, considerando l'impatto sull'ambiente e il valore aggiunto all'immobile.
Come capire se il tuo impianto fotovoltaico sta rendendo bene?
Oltre a controllare l'importo in bolletta, puoi fare alcune verifiche utili:
I tuoi consumi dalla rete si sono ridotti? Bene: stai autoconsumando.
Ricevi regolarmente i rimborsi GSE? Ottimo: il sistema di immissione funziona.
Hai accesso a un'app o un portale per controllare produzione e rendimento? Usali spesso.
La bolletta invernale è più alta, ma quella estiva quasi azzerata? È normale.
Se hai dubbi, rivolgiti all'installatore o ad aziende specializzate nella manutenzione e ottimizzazione degli impianti.
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Vai al marketplace KTSConclusione
Avere un impianto fotovoltaico non significa eliminare del tutto la bolletta, ma imparare a leggerla in modo nuovo. Molte voci restano, ma cambiano proporzione: l'energia prelevata diminuisce, i costi variabili calano, e si apre la possibilità di ricevere un rimborso grazie all'energia immessa in rete.
Nel 2025, il fotovoltaico resta una delle scelte più intelligenti per risparmiare nel lungo periodo, e la bolletta è lo specchio del buon funzionamento dell'impianto. Più impari a leggerla, più capirai quanto stai davvero guadagnando dalla tua energia pulita.
Hai già un impianto e vuoi capire se sta rendendo al massimo? Vuoi valutare l'acquisto di un impianto fotovoltaico usato?
Contattaci per una consulenza gratuita: ti aiutiamo a leggere la tua bolletta e a capire come migliorare la tua efficienza energetica.
FAQs bolletta con fotovoltaico
Perché continuo a ricevere la bolletta anche dopo aver installato il fotovoltaico?
Perché il tuo impianto è comunque collegato alla rete elettrica. Quando non produce abbastanza energia (es. di notte o con poca luce), continui a prelevare dalla rete. Inoltre, esistono costi fissi che si pagano sempre, indipendentemente dai consumi.
Come si legge una bolletta Enel con fotovoltaico?
Le voci principali sono:
Energia prelevata dalla rete: la paghi al prezzo contrattuale.
Costi fissi: restano invariati (trasporto, gestione contatore, oneri).
IVA e imposte: applicate sul totale.
Non sono invece visibili:
l’energia autoconsumata
l’energia immessa in rete (che viene rimborsata separatamente dal GSE)
Dove vedo l’energia prodotta dal mio impianto?
Non nella bolletta Enel. Puoi monitorarla tramite:
l’app del tuo inverter
il portale GSE
i sistemi di monitoraggio forniti dall’installatore
Cosa significa “Scambio sul Posto” (SSP)?
È il meccanismo che ti permette di ottenere un rimborso per l’energia immessa in rete e non autoconsumata. Il GSE calcola e ti versa due volte l’anno l’importo spettante in base ai tuoi dati di produzione.
Quanto mi rimborsa il GSE nel 2025?
Il valore medio nel 2025 è di circa 0,13 €/kWh, ma varia nel tempo in base ai prezzi dell’energia. Se immetti 120 kWh al mese, puoi ricevere circa 15–16 euro.
Posso davvero azzerare la bolletta?
Solo in condizioni ottimali:
elevato autoconsumo
impianto con batterie
ottimizzazione oraria dei consumi
Nella maggior parte dei casi, puoi ridurla anche dell’80%, ma non eliminarla del tutto a causa dei costi fissi.